Come utilizzare il pirografo

La pirografia è la tecnica che permette di disegnare utilizzando il calore. La parola viene dal greco antico e vuol dire letteralmente “scrittura con il fuoco”. Nella storia è stata praticata in molti modi differenti, utilizzando ferri incandescenti oppure addirittura lenti che sfruttano il calore solare. Ma senza dubbio il metodo più conosciuto e usato oggi è il pirografo: una sorta di penna la cui punta viene resa incandescente tramite alimentazione elettrica, in modo da poter disegnare sul supporto scelto, bruciandone la superficie.

Come già accennato della pagina “storia del pirografo, esistono in commercio diverse tipologie di pirografi, e la scelta giusta dipende da molti fattori: il tipo di supporto su cui intendi lavorare, lo stile che ti caratterizza, l’effetto che desideri ottenere e molto altro ancora. Torneremo tra poco su come scegliere lo strumento ideale, ma prima di scoprire insieme le basi della pirografia, vediamo insieme i materiali su cui si può praticare la pirografia, come prepararli al meglio e quali sono le tecniche base da conoscere.

Pirografia: quali supporti scegliere?

La pirografia si può praticare su ogni materiale che sopporti il calore e riesca a trattenerne il segno: il cuoio, ad esempio, ma anche la carta o il cartone. Il materiale d’elezione per chi ama la pirografia, tuttavia, è sicuramente il legno, quindi in questo articolo ci concentreremo maggiormente proprio sui supporti lignei, anche se tutte le indicazioni e i suggerimenti che leggerai in seguito sono comunque validi, a prescindere dalla base che deciderai di utilizzare!

Il primo passo, una volta scelto il supporto, è assicurarsi che non sia stato trattato con materiali protettivi o altre finiture industriali. La base deve essere il più possibile libera da trattamenti, non solo per la qualità della pirografia stessa, ma anche per la nostra sicurezza, per evitare che la combustione causi il rilascio di sostanze che potrebbero anche essere nocive. Prima di iniziare la lavorazione, quindi, il supporto dovrà essere pulito e levigato: in questo modo aiuteremo anche il pirografo a scorrere meglio su una superficie liscia e libera da accumuli più o meno evidenti di polvere o sporcizia. Un consiglio… Una volta levigata la vostra tavola passatela con panno umido, se noterete delle venature scure scartatela, risparmierete tempo e soldi. Questo è il risultato di una tavola di Abete rovinata, me ne sono accorto dopo averla lucidata!

MASSELLO O COMPENSATO?

Per la pirografia su legno si possono utilizzare sia compensati che masselli. I legnami più usati sono di norma abete, pioppo, betulla e acero, oltre che tiglio, ontano e ulivo nel caso dei masselli.
Compattezza e resistenza sono le caratteristiche che differenziano maggiormente questi due tipi di supporto: i masselli, più compatti, resistono maggiormente al calore e quindi possono permettere delle mani meno veloci, offrendo tempi maggiori per ottenere determinati effetti.

Un’altra differenza di cui tenere conto è la stagionatura: i compensati in commercio non ne hanno bisogno e sono già pronti per essere usati, mentre il legno massello deve passare attraverso un periodo di stagionatura. Il rischio, in caso contrario, è quello di andare incontro a spaccature e altri problemi durante la lavorazione. Assicuratevi quindi che il vostro massello abbia avuto una buona essiccatura, di almeno 3 anni.

Nozioni base per iniziare a disegnare con il pirografo

Sono molte le variabili che possono influenzare e personalizzare un’opera di pirografia: non solo il supporto, ma anche la temperatura a cui decidiamo di scaldare il pirografo, o la punta stessa dello strumento. E poi, naturalmente, ci sono caratteristiche personali e individuali come la pressione della mano e la velocità del movimento, che possono contribuire a creare effetti profondamente diversi.

La pressione con cui usiamo il pirografo, ad esempio, a parità di temperatura, di velocità e di supporto, permette di creare tratti più profondi e netti. Per contro, una mano molto veloce permette di avere un tocco più leggero e un effetto completamente diverso. Più andremo avanti con la pratica e maggiore sarà il nostro controllo di queste variabili: ogni artista sviluppa il suo stile e la sua “mano” con l’esperienza e la creatività!

Nel caso del legno, inoltre, il materiale influenzerà la gamma di effetti che si possono ricavare: il principio della pirografia, infatti, è il chiaroscuro che si crea con bruciature più o meno impattanti sulla superficie. Quindi, più la base lignea sarà chiara, maggiore sarà la gamma di effetti che potremmo ricavare!

Come scegliere il pirografo

È arrivato il momento di scegliere il tuo pirografo ideale! I modelli disponibili in commercio sono davvero tanti, e accessibili a tutte le tasche, ma ci sono alcuni parametri che è bene conoscere per fare la scelta giusta.
La sicurezza ovviamente è la prima cosa, quindi è importante acquistare in centri specializzati e scegliere strumenti con marchio europeo, a garanzia di una buona fattura.

Pirografo a saldatore

Se intendi lavorare prevalentemente su cuoio o legno tenero, un buon modo per cominciare può essere un Pirografo a saldatore. Si tratta di strumenti generalmente molto economici, e quindi ideali per chi è agli inizi, e funzionano proprio come un saldatore, con una resistenza interna che scalda la punta. Questo significa che la punta, generalmente in ottone, si scalda in pochi minuti ed è pronta per il lavoro, ma anche che il pirografo rischia di diventare molto caldo e scomodo in poco tempo, costringendo a pause nel lavoro. I pirografi a saldatore, infatti, non permettono di regolare la temperatura del pennino.

Pirografo con punta piena

Molto popolari e presenti sul mercato da molti anni, sono strumenti affidabili e versatili. A differenza di quelli a saldatore, i pirografi a punta piena hanno la resistenza inserita direttamente nella punta, e scaldano quindi solo quella. Inoltre, sono dotati di un trasformatore che permette di regolarne la temperatura: una funzione molto importante anche dal punto di vista stilistico, perché a diverse temperature possiamo ottenere tratti ed effetti molto diversi.

I pirografi a punta piena sono dotati di numerose punte differenti, e questo li rende particolarmente indicati per chi desidera realizzare disegni dettagliati e pattern ripetuti, soprattutto su materiali come legno tenero e cuoio, per cui sono particolarmente indicati.
La punta piatta ad esempio, è ideale per lavorare su grandi aree di lavoro e per creare sfumature uniformi. Le punte decorative invece permettono maggiori dettagli e offrono grande libertà creativa anche a chi non è particolarmente portato nel disegno a mano libera.

Pirografo a punta piena R200
Pirografo R200

Ricorda che non esistono punte perfette in assoluto, ma solo punte più o meno adatte alla mano e alle intenzioni del pirografista. La maggior parte dei pirografi in commercio hanno sempre in dotazione diverse tipologie di punte intercambiabili, quindi il nostro consiglio è quello di provare e sperimentare, fino a trovare il tuo stile e le punte con cui ti trovi più a tuo agio.

Pirografo con punta a filamento

Questo è il livello più professionale e avanzato, adatto se avete già una discreta esperienza, e soprattutto se intendete lavorare su qualunque tipo di materiale, compresi i legni più duri e stagionati.

Le differenze principali tra pirografi come quelli della serie Brenn-Peter o il pirografo ST171 e le altre tipologie che abbiamo appena visto, sono due: sono composti da due unità separate – trasformatore e pennino – e hanno una punta realizzata con del filo ad alta temperatura (come Kanthal o Nickel Cromo) e fissata al manipolo mediante due alloggi in ottone. La punta “a filo” è quindi più flessibile e maneggevole e garantisce all’artista maggior controllo e sensibilità al momento della scrittura o del disegno.

Pirografo Brenn Peter Master 80

Personalmente preferisco un pirografo con la punta a filamento, tipo il Brenn-Peter Master 80. Strumento non proprio a buon mercato, costa circa 350 euro, ma li vale davvero tutti. Ci sono anche pirografi a filamento molto più economici, come quello che vedete sotto, il prezzo rientra in una cifra che si aggira intorno ai 35 euro per quelli con un solo manipolo, cifra che sale a 50 per quelli con il doppio manipolo, che hanno la comodità di avere sempre a disposizione due punte diverse. Considerando il rapporto qualità prezzo di questi pirografi vi garantisco che i risultati saranno molto più che soddisfacenti, quello che farà la differenza siete voi!

Con questa panoramica mi auguro di averti dato informazioni, stimoli e suggerimenti utili per accompagnarti nel mondo della pirografia: una disciplina antica, affascinante e creativa, che offre un’enorme libertà espressiva: bastano una base d’appoggio, un pezzetto di legno e il nostro fedele pirografo per dare libero spazio a fantasia, creatività e divertimento!

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